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Donna, chi sei?

Donna, chi sei?

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La donna oggi è la più povera.


La giovane ragazza è abbandonata alla sua spesso falsa maturità
perché vive una grande differenza
fra quello che cerca e quello che chiede,
fra quello che capisce e quello che vive.
Questa separazione, questa divisione che sente dentro di sé la scoraggia;
i valori che sono impressi nel suo cuore non riesce a realizzarli…
La donna si sente frustrata e allora accetta di essere strumentalizzata,
usata, sporcata e purtroppo non si rende conto
che così non solo fa la sua rovina ma fa la rovina dell’altro.
L’”altro” che oggi è il ragazzo, domani il marito,
dopo domani è la famiglia, quindi la società.

(madre Elvira)


Donna chi sei?

          Sei l’immagine e somiglianza di Dio. Porti nella tua vita, nel tuo intimo, nel tuo corpo l’immagine e somiglianza di Dio che è stampata dentro di te. La somiglianza è qualcosa di più dell’immagine. Questa nostra somiglianza può essere una somiglianza perfetta come due gocce d’acqua, oppure una somiglianza deformata, sfigurata.

Quando la donna accetta l’apparire e non l’essere, quando segue solo la moda, l’istinto, la convivenza, quando abusa del suo fascino invece di usarlo al positivo, allora la donna conserva l’immagine ma perde la somiglianza con l’originale, quindi si altera e diventa un “mostriciattolo” che rischia di farsi prima sporcare e poi rifiutare dagli altri.

          Ragazza, perché sei così nervosa, così trasandata e superficiale? Invece di parlare urli o cadi in un mutismo inespressivo. Perché non sai più sorridere, non ti incanti di fronte agli occhi di un bambino, non ti viene voglia di stringerlo fra le tue braccia?

 

Dov’è finita la donna che è in te, che è impressa nel tuo intimo, nel tuo cuore?

          Perché non sei più capace di consolare, di incoraggiare, di condividere, perché non trabocca la vita in te? perché non hai entusiasmo, perché ti trascini nell’indecisione, nella pigrizia, perché sei una “calcolatrice” che cerca sempre il suo interesse?

          Perché ti lasci prendere dalla paura di restare sola se sei diversa?

Perché hai paura di dire dei “no” e “abbassi facilmente i prezzi”?

          Perché scherzi con il fuoco dando così poco valore al tuo corpo, alla tua femminilità?

 

Ragazza, ma tu lo sai chi sei?

          Lo sai a quale dignità sei stata destinata? Lo sai che è in te l’abitacolo della vita? Lo sai che hai fra le mani il futuro della società?

          Lo sai che sei chiamata a scrivere la storia degli uomini?

Lo sai che se molto dipende da te nel bene, molto dipende da te nel male?

Lo sai che se non sei capace di dire “no” alla femmina che è in te, al maschio che vuole, che tenta e “strappa”, non scoprirai mai la tua grandezza, non la farai scoprire all’uomo e non sarai capace domani di educare i tuoi figli dicendo loro dei “no” quando necessario?

 

Donna ma tu lo sai a cosa sei chiamata?

Tu sei chiamata ad amare, perché così è il progetto di Dio su di te.

Questa chiamata all’amore ti rende grande, ti eleva.

Ma tu devi avere chiara la coscienza del tuo valore per rispondere a questa chiamata; se non si hanno le idee chiare su di sé è facile sbandare e fallire.

Molto dipende da te: la gioia della tua vita dipende da come rispondi a questo invito.

Puoi essere forte nel bene, ma tremenda nel male e dalle tue scelte dipende il tuo futuro ed il futuro del mondo.

Tu sei chiamata a diventare collaboratrice di Dio per dare la vita, che non si esaurisce nell’attimo del concepimento in quanto in te rimane la forza di donazione per continuare ad alimentare, a far crescere, a promuovere il dono che è nato in te o che Dio ti affida e che è destinato all’immortalità perciò all’eternità.

Questa è la tua vera “carriera”!        

Se accetti l’aborto non uccidi solo tuo figlio, ma la tua stessa vita.

E se non ami donando vita vera intorno a te, continui a generare aborti, cadaveri, morti anche in coloro che – vivi- ti incontrano.

Solo il sangue di Gesù Crocifisso sul tuo sincero pentimento, nella confessione, può lavarti e ridarti pace ogni volta che scopri che la tua vita non genera.

 

Esiste un modello per noi?
Sì, MARIA, la donna, la sposa, la madre,

la vergine di tutti i tempi, anche del tuo, del nostro.
Guarda a Lei e scoprirai chi sei!

(Madre Elvira)


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